CORPI MEZZI II

[Body Performance, 15 minuti]

Bergamo - Festival delle arti SPARTIACQUE

2025

CORPI MEZZI

di Chiara Marini Ferretti

con Carola Demarchi, Milena Inge Grigolo, Chiara Martini, Giulia Zini

Mezzo, dal latino “medius" che sta in mezzo, intermedio.

E’ qui inteso nel suo uso dialettale come bagnato, umido, che si riferisce a qualcosa di impregnato, di liquido. Questo uso deriva da uno slittamento semantico del termine "mezzo", che normalmente indica “in parte”, “a metà”. Mezzo ha subito un'estensione di significato collegata alla percezione di stato intermedio, quindi “parzialmente bagnato” = “umido”: a metà tra l’asciutto e il bagnato completo.

Il lavoro nasce dall’urgenza di dialogare con il sovraccarico di informazioni e materia mentale assorbita, quanto prodotta, e con la pressione costante della produttività che ci proietta in una dimensione futura stressando la capacità di essere presenti nel corpo con noi e gli altri. La performance riflette una condizione collettiva: quella del nostro non stare, della fatica del radicamento, della difficoltà di abitare il presente.

Qui abitiamo la dimensione di mezzo, il corpo presente a metà. E’ un lavoro sullo stato dissociativo  tra mente e corpo che si sviluppa in tre distinti movimenti.

Movimento II- Assorbenti, assorbiti

Come regista ho accompagnato le performer a un’esplorazione corporea dello stato dissociativo con un focus sull’assorbimento continuativo di informazioni, immagini e suoni che provengono dai nostri telefoni,

Azione. Ognuna vive lo spazio guardarndo il suo schermo personale, con il volume amplificato che proviene dal suo stesso corpo. I corpi si lasciano assorbire, dormienti, si spezzano, esplorano lo spazio in questa condizione di inconsapevolezza fino a collassare gli uni sugli altri.